“Molto si è scritto sulla figura di Starke il-Vec e raramente è uscito un ritratto positivo dell’uomo che creò Volrath. Spesso, lo si accomuna ad un animale, mosso solo dal desiderio di sopravvivere ad ogni costo, anche a discapito degli altri suoi simili. Ci si scorda spesso però che dietro un animo certamente niente affatto eroico, si nascondeva un uomo complicato, mosso da profonde paure e altrettanto potenti sentimenti.” –Lyak, Tesisapere di Vithia
In questo episodio
Dopo la morte della sua amata, Starke il-Vec parte per Dominaria allo scopo di portare a termine una missione per i suoi padroni phyrexiani.
La missione di Starke
L’uomo che aveva avvelenato i tatuaggi di Vuel, nascondeva dei segreti piuttosto importanti. Anzitutto, come la seconda parte del suo nome, il-Vec lasciava intendere, non era di Dominaria, bensì di Rath. In secondo luogo, le creature a cui obbediva lo avevano inviato nella tribù di Sidar Kondo proprio allo scopo di circuire il giovane figlio del Sidar.
Dopo aver vissuto nel villaggio per diverse settimane, guadagnandosi la fiducia di Vuel tanto da venire considerato una sorta di suo mentore, Starke agì per raggiungere il suo obbiettivo: tentare Vuel e convincerlo a seguire la propria gelosia e paranoia nei confronti di Gerrard. Dopo aver rubato i pezzi dell’Eredità per spargerli in tutto il mondo, Vuel fu rintracciato da Karn, pronto ad usare anche la violenza per recuperare quella collezione di artefatti che aveva giurato di proteggere.
Tuttavia, Vuel fu più furbo e dopo aver distratto Karn facendogli uccidere per errore un passante, lo disattivò con la Pietra di Paragone, che da allora in poi sarebbe rimasta per sempre con il golem, ormai ridotto all’equivalente di una statua.
Privato della sua Eredità e del suo guardiano, Urza fece in modo di allontanare Gerrard dal clan di Kondo, spedendolo a Yavimaya per studiare assieme a Multani, Rofellos e la gatta guerriera Mirri. Questi ultimi sarebbero divenuti i migliori amici di Gerrard, seguendolo persino fuori da Yavimaya, quando il destino, nella forma della capitana Sisay della Cavalcavento, avrebbe bussato alle porte dell’eroe di Benalia.
Il successo di Starke
Due anni dopo il fallimento del rito di passaggio, Vuel tornò a casa con un esercito di mercenari raccolto durante i suoi viaggi con Starke. I guerrieri del clan Kondo lottarono coraggiosamente, ma non riuscirono a fermare Vuel dall’uccidere il Sidar Kondo. La vendetta nei confronti di quel padre che lo aveva esiliato, non diede grande soddisfazione al giovane, ossessionato da quello che ormai era un odio viscerale nei confronti di quel fratellastro che gli era costato tutto.
Tale odio lo condusse fino a Yavimaya, dove però non trovò né Gerrard, né alcuna traccia del suo passaggio. Tornato in Jamuraa, nel suo momento di maggior sconforto, Vuel trovò speranza ancora una volta nelle parole di Starke, finalmente pronto a portare a termine il proprio compito.
Dopo aver aperto un portale con Rath utilizzando uno speciale artefatto simile ad una lanterna ed aver convinto Vuel che un destino glorioso lo attendeva all’altro lato di quel disco luminoso, Starke attese che il ragazzo superasse quell’ultimo ostacolo…per poi distruggere la lanterna.
La verità su Starke
Finalmente, per la prima volta da tanto tempo, Starke era libero. Libero di piangere la morte della sua amata Aniyeh, uccisa dagli stessi phyrexiani che lo avevano inviato su Dominaria, promettendogli la salvezza se avesse portato a termine la missione che gli avevano affidato. Phyrexiani che, Starke ne era certo, non sarebbero mai venuti a conoscenza del suo più profondo segreto, quello per cui aveva distrutto la vita di Vuel.
Aniyeh e Starke, infatti, avevano anche una figlia, Takara, una giovanissima ma capace guerriera. Ora che Starke era su Dominaria, libero, i phyrexiani non avrebbero mai potuto rintracciare sua figlia, che pur crescendo senza un padre, sarebbe stata al sicuo. O così sperava.
Di lì ad un mese, infatti, tutte le speranze di Starke andarono in frantumi. Vuel, divenuto ormai Volrath, era diventato Evincaro di Rath, scoprendo la verità sulla missione di Starke. Ricordando bene quanto il suo vecchio mentore fosse stato bravo a portare a termine la sua missione, Volrath aveva trovato Takara e ora, attraverso un messaggio recapitato al rathi, lo aveva rintracciato e condotto al suo cospetto.
Da lì in avanti, Volrath avrebbe tenuto Starke al guinzaglio, utilizzandolo per i più svariati compiti dietro la minaccia di uccidere Takara. Starke il-Vec divenne la mano dell’Evincaro, covando un odio che, molti anni dopo, lo avrebbe portato finalmente verso il primo vero atto di coraggio della sua esistenza: ribellarsi al suo padrone.
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Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. La sfida dei Capashen
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