“La storia di Phyrexia è da sempre ruotata attorno a due siti di interesse: le Caverne di Koilos e la Fortezza di Rath situata in Urborg. Se qualcuno volesse riportare alla luce la Storia phyrexiana e diffondere la sua visione personale della Grande Opera, dovrebbe puntare a conquistarle entrambi questi luoghi.” –Lyak, Tessisapere di Vithia
In questo episodio
Dopo novemila anni dal loro esilio, i phyrexiani di Yawgmoth ritornano su Dominaria, pronti per conquistarla.
L’attacco dell’armata phyrexiana
La storia della Prima Invasione Phyrexiana ebbe inizio nel 4.205 A.R. quando la Cavalcavento fece ritorno dal suo viaggio su Mercadia. Le nazioni di Dominaria stavano vivendo un periodo florido e sebbene alcuni micro-conflitti ne stessero minando la serenità, la maggior parte di esse vivevano in pace, sviluppando le proprie società. Keld aveva da poco fallito nel conquistare le città-stato dello Jamuraa centro-settentrionale, Benalia si era trovata a fare i conti con una milizia corrotta ed una serie di arresti di massa e Tolaria piangeva la morte della Cancelliera Rayne; nessuno, tuttavia, si aspettava che di lì a poco i phyrexiani avrebbero distrutto completamente quello che Dominaria aveva costruito nei circa mille anni passati dalla fine dell’Era Glaciale.
Non si conosce il giorno preciso in cui i primi portali ambulanti, eredi di quegli ambulatori che usavano i phyrexiani contemporanei di Xantcha, apparirono nei cieli di tutta Dominaria; ma le fonti concordano su una cosa: nessuno si aspettava che Phyrexia possedesse così tante truppe e che fosse in grado di schierarle con tanta rapidità.
Persino Urza, Barrin, Multani e i tolariani, nonostante sapessero da almeno un millennio che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato, furono sorpresi dalla rapidità e dalla dimensione dell’attacco phyrexiano e dovettero fin da subito rincorrere l’avversario, perdendo tempo prezioso che costò carissimo alle forze della Coalizione[1].
La fazione phyrexiana in vantaggio
Nel giro di poche settimane, Benalia, Nuova Argivia e Llanowar, caddero nelle mani del nemico. Le forze di Tolaria e dei profughi serrani riuscirono a frenare l’avanzata phyrexiana in Urborg, mentre parte del continente di Shiv e l’intera nazione di Zhalfir furono spediti fuori dal tempo da Teferi, disposto a compiere qualunque gesto pur di risparmiare ai popoli suo e di Jhoira le terribili sofferenze dell’Invasione.
Se da una parte questo significò la chiusura del fronte Jamuraano, la scomparsa di un planeswalker del calibro di Teferi e di una parte (fortunatamente la meno importante) del Mana Rig di Shiv, costò cara a Urza, che da quel momento avrebbe dovuto cambiare i suoi piani.
Nel frattempo, man mano che i giorni passavano, i phyrexiani riuscirono ad inoltrarsi sempre più in profondità nel cuore di Yavimaya, minacciando seriamente di estinguere la vita dell’intera foresta. Inoltre, la generalessa phyrexiana Tsabo Tavoc, già reduce della vittoria in Benalia, realizzò un vero e proprio quartier generale all’interno delle Grotte di Koilos, riuscendo a sterminare una buona metà dell’esercito metathran di Urza e rafforzando la sua presa attorno al Portale con Phyrexia, garantendosi un vantaggio tattico enorme.
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Approfondimento su La Città delle Ombre: Rievocando Alara #1 – La Guerra dei Frammenti raccontata attraverso le carte. Parte 1: Bant
Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Latulla contro Jamuraa
Prossimo Episodio: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. L’ultima magia di Barrin