“Prima ancora di unirsi suo malgrado alle fila phyrexiane, Glissa Sunseeker era considerata una traditrice dal suo popolo. Inizialmente, sua sorella la definì tale per aver abbandonato i loro genitori, poi i popoli di Mirrodin la accusarono di averli abbandonati durante la guerra da lei stessa voluta. Persino dopo la battaglia nel Nucleo, tale epiteto rimase parte della cultura mirran.” –Lyak, Tessisapere di Vithia
In questo episodio
Glissa riunisce i popoli di Mirrodin nemici di Memnarch sotto un’unica bandiera, pronta a combattere la sua grande guerra.
Glissa in guerra
Una volta sconfitto Kaldra, Glissa unì goblin, elfi, leonid e neurok in un’unica coalizione. Purtroppo, l’elfa cadde presto in un’imboscata e venne catturata dai servi di Memnarch assieme a Slobad. Il goblin fu condotto dal Guardiano e fatto a pezzi per essere fuso con una macchina che avrebbe rubato la scintilla di Glissa. L’elfa, invece venne tenuta per cinque anni in una trappola fuori dal tempo, dalla quale fu salvata da Bruenna.
Glissa scoprì ben presto che in quei cinque anni Memnarch non era rimasto con le mani in mano. Il golem aveva approfittato dell’assenza di un leader univoco tra i rivoluzionari per lanciare un attacco devastante verso la superficie, costringendo gli alleati di Glissa a ritirarsi nelle montagne di Oxidda. Lì, tuttavia, erano stati presto circondati dai livellatori.
Mentre in superficie si combatteva l’ultima, tremenda battaglia contro le forze del Guardiano, Glissa raggiungeva finalmente il Nucleo. Lì affrontò un Memnarch tornato completamente metallico che apparentemente era riuscito persino a fermare la minaccia dei Micosinti.
L’ultima sfida di Glissa
Quando Glissa si lanciò nel Nucleo assieme a Memnarch, Karn si degnò finalmente di tornare a casa. Il golem spiegò di essere stato tenuto lontano da Mirrodin a causa di una qualche magia che aveva isolato il mondo, forse lanciata dal folle Memnarch. Seguendo le istruzioni di Karn, Slobad sacrificò la scintilla che aveva involontariamente rubato a Glissa nel momento in cui si era attivata la macchina alla quale erano collegati entrambi. Così facendo, i lgoblin riportò in vita tutte le vittime di Memnarch e distrusse le Trappole dell’Anima, potenti quanto misteriosi artefatti che il golem Guardiano aveva utilizzato per popolare Mirrodin rapendo gli abitanti degli altri piani.
Grazie a Slobad, tutte le persone rapite da Memnarch tornarono sul loro piano d’origine, pronte a ricominciare daccapo una nuova vita. Memnarch fu recuperato e riconvertito in Mirari e Glissa, Slobad e la testa non morta di Geth, furono nominati suoi guardiani dopo essersi rifiutati di tornare sul loro piano di origine.
Tuttavia, l’Olio era ben lungi dall’essere stato sconfitto. Memnarch aveva rallentato la sua diffusione, ma ora che il golem era finalmente morto, nessuno avrebbe potuto fermare i micosinti dal trasformare Mirrodin.
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Approfondimento su La Città delle Ombre: Sintetizzando Innistrad, capitolo 1: le origini dei vampiri e di Avacyn
Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. La nascita di Mirrodin
Prossimo Episodio: Martedì 11 giugno
Fonti
The Moons of Mirrodin di will McDermott (ENG)
The Darksteel Eye di Jess Lebow (ENG)
The Fifth Dawn di Cory J. Herndon (ENG)