Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Il Reame di Serra

Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Il Reame di Serra

“Come i Frammenti di Alara, anche il Reame di Serra aveva dimenticato il proprio passato, fino a che questo non è tornato a tormentarlo.” –Lyak, Tessisapere di Vithia

In questo episodio

In fuga dai phyrexiani, Xantcha e Urza raggiungono il Reame di Serra dove compiono inquietanti scoperte sui piani artificiali.

Braccati

Dopo aver concluso la propria fuga da Phyrexia, Urza si cancellò dalla mente il nome dell’Ineffabile, così da impedire ai suoi seguaci di inseguire lui e Xantcha. Il planeswalker sapeva di essersi giocato la possibilità di distruggere Phyrexia nel breve periodo e non potendo tornare a casa su Dominaria, decise di assecondare il desiderio di Xantcha di rifarsi una vita su un altro piano.

Sfortunatamente, l’espansione phyrexiana non sembrava destinata a fermarsi presto, e dopo circa trent’anni, i primi ambulatori raggiunsero Moag, il nuovo mondo dove i due compagni si erano stabiliti[1]. Urza sconfisse facilmente gli avversari, ma fece anche in modo di lasciarne qualcuno in vita, per poi fuggire nella speranza che questi lo seguissero per continuare la caccia al nemico numero uno di Phyrexia.

Ed effettivamente, i phyrexiani iniziarono a braccare i due nemici dell’Ineffabile, dando loro la caccia fino al giorno in cui, quasi duecento anni[2] dopo il fallimento dell’invasione del loro piano, un gruppo di phyrexiani riuscì a sorprendere il planeswalker con un’ondata di magia nera. Urza, stordito, si lanciò di nuovo nella Cieca Eternità, finendo però all’interno di un’altra voragine come quella in cui si trovava il piano di Phyrexia e perdendo Xantcha nel viaggio.

Il Reame di Serra: la Phyrexia bianca

Fortunatamente, i due si ritrovarono sul Reame di Serra, un mondo che Xantcha trovò fin da subito troppo simile a Phyrexia. Infatti, come Phyrexia, anche le isole fluttuanti di quel piano erano artificiali, oltre che estremamente distanti tra loro. Una volta riunitasi faticosamente ad Urza, Xantcha si trovò al cospetto di Serra in persona, scoprendo una personalità non dissimile da quella dell’artefice.

Urza rivelò di essere stato quasi sopraffatto dai rinforzi phyrexiani e quindi di essere fuggito nel Multiverso assieme a Xantcha, rimanendo gravemente ferito durante il viaggio. Fortunatamente, entrambi erano approdati sul Reame e Serra aveva offerto cure al planeswalker. Nel frattempo, a sua insaputa, i suoi angeli avevano scacciato Xantcha nell’isola più periferica del piano a causa della sua affinità con il mana nero.

Phyrexia e il Reame di Serra: opposti ma simili

Non senza una certa sfiducia nei confronti della phyrexiana, Serra spiegò ai due la struttura dei piani artificiali. Tali mondi erano così tanto sbilanciati e fallaci da costringere il loro creatore a monitorarli costantemente per mantenere l’equilibrio. Per questo Xantcha era stata scacciata. Il suo mana nero aveva infranto l’equilibrio del nucleo del mana bianco che costituiva il Reame, obbligando Serra a intervenire.

Comunque, la loro permanenza sul Reame fu breve e quando i phyrexiani li raggiunsero, i due dovettero ripartire, viaggiando di piano in piano alla ricerca di informazioni su Equilor. Lì, sul piano più antico e lontano del Multiverso, si celavano le risposte su Phyrexia, Yawgmoth e la creazione delle Nove Sfere.


[1] È importante notare che i phyrexiani non stavano inseguendo Xantcha e Urza, ma erano su Moag per altre ragioni.

[2] Secondo alcuni storici, Xantcha e Urza si incontrano nel 1.800 AR. Tuttavia, le fonti riportano un dialogo di Xantcha pronunciato subito dopo la fuga da Phyrexia, in cui diceva che, secondo le loro stime, lei e Urza avevano settant’anni di differenza e che lei era quasi vecchia di sette secoli. Stabilendo quindi che Xantcha sia “nata” nel 70 AR e che lei stesse vivendo la parte finale del suo sesto secolo, stiamo parlando all’incirca degli anni ’60 dell’VIII secolo AR!

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