Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Gli elfi prima di Phyrexia

Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Gli elfi prima di Phyrexia

“L’ascesa dei Gati di Ezuri, fece conoscere alle varie tribù elfiche le idee rivoluzionarie di quelli che erano stati i Risorgenti. Questo permise a tanti elfi di riflettere sulla necessità di Tel-Jilad e sulla loro vera missione nel Groviglio.” –Lyak, Tessisapere di Vithia

In questo episodio

Poco tempo prima dell’Avvento di Nuova Phyrexia, gli elfi del Groviglio tornano ad essere i padroni della foresta.

Pace tra gli elfi

Una volta consolidato il suo potere come leader delle bande di Gati (soprannome che si erano dati quando i vedalken avevano iniziato a chiamarli Rinnegati), Ezuri divenne uno dei più popolari e potenti elfi di tutto il Groviglio. Tuttavia, egli si rese conto che senza una missione verso la quale indirizzare i suoi guerrieri, presto il popolo viridiano avrebbe ricominciato a farsi la guerra. Vuoi per sincero amore nei confronti della sua razza, vuoi per non perdere la propria importanza, Ezuri contribuì notevolmente a trovare una soluzione di comodo che mantenesse intatti i privilegi dei Prescelti, ma che allontanasse il centro della cultura elfica da Tel-Jilad, oramai sempre meno influente.

In seguito alla guerra con i vedalken, conclusasi ormai sul finire del secolo, quando l’Impero fu rovesciato dai neurok, gli elfi viridiani avevano ritrovato la fiducia in sé stessi. Si erano ormai lasciati alle spalle il trauma della Scomparsa. Intere generazioni erano nate e cresciute senza la guida dei troll e i riti della Disapprovazione. E infine, sebbene Tel-Jilad fosse rimasto un faro nelle vite di alcuni elfi, anche i Prescelti avevano dimostrato a sé stessi e all’intero popolo di non avere bisogno di nessuno per difendere le proprie terre e tradizioni.

Il nuovo ordine naturale degli elfi

Ezuri e le autorità di Tel-Jilad decisero quindi di proseguire lungo la strada intrapresa durante la Guerra. Essi affermarono che anche se i vedalken erano stati cacciati, le macchine e le creature innaturali appartenenti a loro o al misterioso Guardiano (sul quale correvano leggende, ma la cui esistenza era testimoniata solo dai racconti fatti dalla Traditrice), continuavano ad infestare il Groviglio, impedendo al vero ordine naturale di sorgere.

Il simbolo di questo nuovo ordine naturale di Mirrodin fu trovato nella Lamina, uno strano tipo di vegetazione carnosa e fungina che proprio in quei giorni stava rivestendo il terreno intorno alla Lacuna Verde, sovrapponendosi al metallo. La Lamina fu considerata un segnale da parte di Mirrodin, il presagio di un nuovo mondo che stava sorgendo al posto di quello vecchio. Un mondo, secondo gli elfi, che presto avrebbe distrutto le civiltà corrotte che utilizzavano l’artificio. La dottrina di Tel-Jilad, dunque, si aprì a questo cambiamento, e i suoi Prescelti, sicuramente d’accordo con Ezuri e gli altri leader minori dei Gati, promossero la carne come stato perfetto dell’esistenza naturale. Gli elfi, quindi, dichiararono guerra ad ogni vestigia di quel mondo metallico che attraverso i vedalken e le macchine cercava di opprimerli.

A fare le spese di questa crociata elfica, furono soprattutto i sylvok, come abbiamo già visto, ma anche i golem e i myr che Memnarch si era lasciato dietro dopo la sua morte. Il destino di questi ultimi in particolare fu molto gramo. Nel momento in cui Memnarch era morto, i myr si erano ritrovati spaesati, senza più ordini, e semplicemente avevano continuato a fare ciò che avevano sempre fatto: riprodursi, osservare, riparare. Gli elfi ne sterminarono a migliaia, spingendoli lontani dal Groviglio utilizzando lame incantate dalla magia e archi costruiti con il metallo degli alberi della foresta.

La crociata degli elfi

Nel corso dei cinquant’anni successivi, dunque, la società elfica si riprese del tutto dal trauma della Scomparsa, ma una piccola traccia di quella paura che li aveva portati a chiudersi nelle loro case era rimasta. Secondo loro, il Groviglio era in costante pericolo, le sue risorse minacciate da nemici esterni e interni e il loro compito era difendere tali risorse con le unghie e con i denti. Le terrazze recuperate costruendo sulle cime degli alberi, si trasformarono in fortezze e roccaforti, luoghi inaccessibili all’interno dei quali gli elfi coltivavano e conservavano i gelfrutti, primaria fonte di sostentamento tanto della loro razza quanto di quella dei sylvok.

A causare un tale incastellamento, contribuì anche un altro fattore: la corruzione della Lamina. Man mano che la lamina avanzava dalla Lacuna Verde, gli elfi si accorsero che le zone dove il materiale organico si era espanso presentavano una composizione innaturale. Avanzando lungo il Groviglio,
la Lamina rendeva il terreno spugnoso, muschioso e in alcuni casi persino paludoso. Nei pressi della Lacuna, addirittura, la Lamina iniziò a secernere un disgustoso materiale organico simile a pus giallastro, emettente un altrettanto disgustoso odore di putrefazione.

Ezuri e i leader elfici indicarono l’espansione del Dross come causa di questa contaminazione, ma ciò che non potevano sapere, era che la loro adorata Lamina era in realtà un prodotto dell’Olio Scintillante, e l’arma che Glissa Sunseeker stava utilizzando per preparare il suo ritorno in superficie.

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Approfondimento su Mtg Loreweavers Ita: Mtg Live Lore Extra – Ricompensando #1 – Disamina del Mana Verde e la storia di K’rrik
Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. L’ascesa di Ezuri
Prossimo Episodio: Martedì 17 dicembre

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