“I vedalken di Mirrodin erano creature che la Storia fatica a giudicare. Abituati a odiarsi di nascosto, a cercare costantemente di fare le scarpe ai propri superiori e a sopprimere le emozioni dietro una facciata di disinteresse e freddezza, soffrirono molto meno di altre creature il dramma della Scomparsa. Persino quelli che subirono maggiormente lo shock, furono ben felici di affogare i loro problemi nella ricerca militare. Se si fossero alleati contro Phyrexia, probabilmente sarebbero stati in grado di difendere il loro mondo molto più a lungo.” –Lyak, Tessisapere di Vithia
In questo episodio
Dopo la Scomparsa, i vedalken del Mar di Mercurio cominciano una ricerca forsennata per scoprire tutti i segreti del loro mondo.
I vedalken dopo la Scomparsa
Durante la Guerra dei Livellatori, i vedalken furono l’unica razza di Mirrodin a schierarsi dalla parte del Guardiano Memnarch, una figura che nella loro cultura rappresentava una sorta di divinità. Memnarch garantiva loro abbondanti scorte di Siero di Lampidotteri, il liquido magico in grado di amplificare le capacità mentali e di offrire conoscenze altrimenti inaccessibili a chiunque altro. In cambio loro obbedivano ad ogni suo ordine. Non bisogna credere però che Memnarch possedesse una predilezione per queste creature dalla pelle azzurra e dalle quattro braccia solo perché i loro laboratori costruiti tra le guglie del Mar di Mercurio furono risparmiati dai Livellatori.
Per il Guardiano, anche i vedalken non erano che una malattia, parassiti disgustosi che avevano corrotto il suo mondo con l’odiosa carne. Nei suoi piani, il golem aveva tutta l’intenzione di lasciarli indietro una volta che fosse riuscito a partire per cercare il suo creatore Karn nel Multiverso. Quando il loro dio Memnarch fu sconfitto, tuttavia, la maggior parte dei vedalken rimasti dopo la Scomparsa si limitò ad accettare l’accaduto in maniera piuttosto razionale. Molti altri, addirittura, videro nell’accaduto una possibilità per riempire i vuoti di potere.
La trasformazione dei vedalken
Differentemente da tutte le altre società di Mirrodin (esclusa quella dei moriok), quella dei vedalken era caratterizzata da un forte individualismo, una notevole dose di competitività, e soprattutto da un classismo latente dei ricercatori nei riguardi dei soldati che li difendevano. I soldati vedalken erano ormai considerati inferiori da quando il Sinodo aveva sviluppato armi decisamente più efficaci per sedare le frequenti rivolte dei neurok e dominare il Mar di Mercurio.
I vedalken furono infatti tra i pochi a rendersi conto di essere di fronte ad un’epoca del tutto nuova e si adoperarono per solidificare la propria posizione nel Mar di Mercurio. Senza un potere superiore a difenderle, finalmente poterono utilizzare le conoscenze (e il Siero) di Memnarch a loro vantaggio.
Questo portò ad una sperimentazione del tutto incontrollata, avente per fine ultimo la comprensione dell’origine della vita su Mirrodin. Il nome utilizzato dal Sinodo per rivolgersi a questa serie di esperimenti fu Quesito dell’Origine. Senza più una guerra da combattere, con tante persone scomparse nel nulla, ed una impressionante serie di esperimenti da compiere, a poco a poco quei soldati che avrebbero potuto dare inizio ad una guerra civile per porre fine al classismo, furono “promossi” a ricercatori, e la difesa dei laboratori fu affidata sempre di più alle macchine (i centurioni e, sopratuttto, gli aero e suolo-custodi), considerate praticamente infallibili proprio perché frutto delle menti migliori di Mirrodin.
A fare le spese della nuova sete di conoscenza dei vedalken, tuttavia, furono, come sempre, i neurok.
Ne vuoi ancora?
Approfondimento su La Città delle Ombre: Sintetizzando Innistrad, capitolo 2: la Tomba Infernale
Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. La Rivoluzione Auriok
Prossimo Episodio: Martedì 3 settembre
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