Spesso dedichiamo una cura maniacale sui nostri mazzi, cercando in ogni modo possibile di renderli migliori, aspirando alla perfezione; ma poche volte ci soffermiamo a pensare su come potremmo migliorare noi stessi.
Oggi, facendo riferimento al recente articolo di Brian DeMars su Channelfireball.com, vedremo 5 modi tangibili per migliorare le nostre skills da giocatori di Magic. Innanzitutto, occorre definire cosa si intende per skills: è la somma di molti fattori: esperienza, percezione, capacità di pensiero critico, attenzione, solidità e conoscenza del formato. Siamo, prima di tutto, delle persone, e ciò che sappiamo e come noi pensiamo hanno un impatto sul nostro modo di giocare. In altre parole, è tutto in mano al nostro processo decisionale, che andremo a sviluppare con il metodo delle 5 “W”: Who, What, Where, When e Why.
1 – Who?
La prima domanda essenziale che dobbiamo porci all’inizio di ogni partita è: “Who is the beatdown?” Uno degli errori più comuni, è quello di non comprendere il proprio ruolo all’interno della partita, o ancora peggio quello di auto-assegnarsi il ruolo sbagliato. Ogni partita di Magic ha un giocatore che aggredisce e uno che si difende. Il più delle volte è semplice conoscere il proprio ruolo, ad esempio se stiamo giocando un Gruul Midrange e il nostro avversario un Esper Control, è palese che saremo noi a condurre la partita ed aggredire il nostro avversario; ma non è altrettanto semplice se ci troviamo in mirror match di Red Deck Wins. Non esiste una risposta semplice e il ruolo dipenderà da ciò che sta accadendo sul tabellone di gioco. Spesso, in una partita speculare, il ruolo di ogni giocatore varia più volte in una singola partita. Come facciamo a sapere “Who is the Beatdown?” se i ruoli sono variabili? Ora ci stiamo ponendo la domanda giusta!
2 – What?
“Che cosa è importante in questo momento?”. Se uno dei due giocatori non riesce a mettersi in una posizione predominante di gioco rispetto al suo avversario è spesso dovuto al fatto che non ha accesso alle giuste risorse (che esse siano mana, piuttosto che fonti di danno o presenza di creature sul campo); quindi sarà importante decifrare quali queste lacune effettivamente siano. Se questo problema riguarda noi, avremo bisogno di capire subito come ovviare al nostro problema e come poter avere accesso alle suddette risorse (anche accantonando momentaneamente la nostra strategia); se invece ci accorgeremo che il nostro avversario sarà in difficoltà, dovremo capire cosa possiamo fare per evitare che lui possa attingere alle sue risorse mancanti.
Esattamente come per il punto precedente, anche qua troveremo situazioni in cui sarà estremamente facile capire quali siano le lacune: “Ho bisogno di più mana nel mio turno per tenere il passo!” Oppure, “Ho esaurito le minacce e ho bisogno di più carte!” ; ma la parte difficile arriverà in quelle partite più serrate ed equilibrate, e questo ci porta alla domanda successiva.
3 – Where?
Una conoscenza approfondita dei mazzi e delle carte in un formato è un enorme vantaggio da maneggiare e ci da preziose informazioni. Avere una migliore conoscenza del meta è come essere un generale con migliori mappe del territorio rispetto al nemico. L’efficacia di una strategia o di una decisione è spesso determinata da ciò che l’avversario può fare per neutralizzarla. Per capire quali difficoltà stia avendo il nostro avversario nell’attaccare o nel difendersi, dobbiamo sapere quali carte ha per influenzare la partita.
La conoscenza specifica del formato proviene direttamente dall’esperienza, dalle partite e dall’idea di come le carte e i mazzi interagiscano fra loro. Viene anche dalla lettura dei contenuti, prestando attenzione ai principali risultati dei tornei e consultando le risorse di dati ormai a disposizione di tutti. Conoscere bene il formato non solo ci aiuta a “giocare informati”, ma è anche fondamentale per costruire e mettere a punto le migliori versioni dei migliori mazzi.
4 – When?
In Magic è fondamentale avere il senso delle tempistiche. Come nel poker, dobbiamo sapere quando giocare una mano, e quando, invece, passarla. Questo concetto, in una partita, si applica sin dal primo momento, in cui dobbiamo scegliere se tenere la nostra mano di carte o prendere un mulligan; oppure quando dobbiamo giocare una removal e comprendere quale sia il momento e quale sia il bersaglio giusto per ottimizzarla. Non esiste una mano vincente a priori così come non esiste una giocata in assoluto migliore di altre, ma dipende dalla situazione; potremmo trovarci a tenere una mano con una sola terra e vincere lo stesso, così come potremmo perdere avendo una mano perfetta. E’ sempre il risultato finale a dirci se una mano era vincente o meno e se abbiamo giocato quella removal al momento giusto o se avremmo dovuto aspettare un turno o due; ma tutto questo ci porta ad un ultima, fondamentale, domanda.
5 – Why?
La logica che adottiamo in ogni partita e le singole decisioni che prendiamo dovrebbero rispettare tutti i 4 punti precedenti e portarci costantemente a chiederci: “Perchè sto facendo questa giocata? Perchè il mio avversario sta compiendo determinate azioni?”
Sicuramente ognuno di noi avrà una risposta per ogni contesto, giusta o sbagliata che sia, ma sarà pur sempre una risposta. Ed è su questa che si costruisce il proprio miglioramento; in un percorso di esperienze che ci porterà ogni volta ad avere più informazioni rispetto alla precedente, per prendere una scelta.
Perchè, in Magic, non esistono decisioni “giuste” o “sbagliate” a prescindere, esistono solo delle continue scelte, la cui somma, determina il risultato di una partita.