“La fazione di Urabrask ha rappresentato una vera e propria anomalia per i phyrexiani. Pur non avendo alcuna simpatia per la Resistenza, il pretore rosso e i phyrexiani della Fornace Tranquilla hanno rappresentato una variabile imprevedibile.” –Lyak, Tessisapere di Vithia
In questo episodio
Urabrask, capo della fazione rossa di Nuova Phyrexia, affronta l’Invasione e la Controinvasione con un atteggiamento insolito.
Urabrask in guerra
L’unico pretore che non gioì nell’attaccare la superficie, fu Urabrask. Il pretore rosso non aveva alcun desiderio di proteggere i mirran, ma semplicemente era convinto che la Grande Opera passasse per il Livello Fornace, e probabilmente si sarebbe limitato a riforgiare Oxidda partendo dal sottosuolo, se in questo modo non avesse disobbedito agli ordini diretti del Padre delle Macchine. Dovendo mantenere le apparenze, quindi, anche Urabrask spedì le sue “truppe” (perlopiù operai abituati a recuperare e incenerire cadaveri e scarti per trasformarli in combustibile e materiale per la creazione di altri phyrexiani) in superficie, ma il suo contributo fu di gran lunga minore rispetto a quello di Norn, Vorinclex o anche solo Jin-Gitaxias.

Venendo in contatto con i mirran, inoltre, i phyrexiani di Urabrask scoprirono di provare una certa empatia nei confronti di quelle creature inferiori, e terrorizzati da questo sentimento del tutto estraneo alla maggior parte dei loro simili, si diedero da fare per completare l’invasione nel modo più rapido possibile, in modo da poter tornare ad affogare domande esistenziali e dubbi nel duro lavoro delle fornaci.
Urabrask e la Controinvasione
Tuttavia, quando si resero conto che i mirran tendevano a non interferire con il loro lavoro quotidiano, e che il loro numero stava rapidamente crescendo, gli operai della Fornace Tranquilla esitarono, e vennero nuovamente assaliti dai dubbi. Si rivolsero quindi alla loro guida, il pretore Urabrask, il quale, forse per la prima volta in vita sua, non agì con risolutezza e immediatezza, e solo dopo giorni di assoluto silenzio, finalmente, si decise a rispondere con un decreto composto da due sole parole: lasciateli fare. Nessuno si aspettava una risposta del genere, ma tutti sapevano che mettere in dubbio la parola del Nascosto significava esporsi a terribili punizioni, se non addirittura allo scioglimento nelle pozze di metallo fuso.

Nel tentativo di nascondere la sua scelta agli altri pretori, Urabrask ordinò ai suoi sottoposti di distruggere qualunque phyrexiano appartenente ad una delle altre fazioni che da allora in avanti si fosse trovato a vagare nel suo territorio senza permesso. Forse il pretore rosso sperava che Sheoldred, Norn, Vorinclex e Jin-Gitaxias lo avrebbero lasciato in pace, concentrandosi sui loro problemi interni e ignorando il fatto che stesse effettivamente dando rifugio ai mirran, ma nel momento in cui chiuse l’accesso alle fornaci (e alle sue risorse) agli altri phyrexiani, il Nascosto si attirò l’astio di tutti i suoi simili, scoprendo il fianco ai suoi nemici che stavano aspettando solo un suo errore per eliminarlo.
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Approfondimento su Mtg Loreweavers Ita: Sintetizzando Innistrad, capitolo 3: demoni alla riscossa
Episodio precedente: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. La strana storia della controinvasione
Prossimo Episodio: Martedì 25 marzo
Tutti i capitoli: Phyrexia: Storia di un incubo meccanico. Indice dei contenuti
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