Mi presento
Necro-saluti, o popolo di Clepshydra! Sono Francesco, in arte Gyed, grande appassionato ed esperto della lore di magic. Alcuni di voi avranno letto i miei articoli di Magic Historica; altri mi conosceranno per il gruppo facebook Innistrad; altri ancora per il mio canale youtube e twitch Mtg Lore Weavers Ita.
Quello che andrete a leggere oggi e nei prossimi articoli è un mio testo originale, un riassunto della lore di Phyrexia dalle origini (The Thran) alle ultime espansioni uscite (MOM).
Le vicende narrate sono riportate dal punto di vista di un personaggio immaginario che ha studiato la storia di Phyrexia. Il suo nome è Lyak, Tessisapere di Vithia, storico e planeswalker, nonché vero e proprio alter ego del sottoscritto. Le sue parole, i suoi flavor text e le sue idee, sono quindi le mie.
In questo episodio
Apriremo questo primo episodio con l’introduzione di Lyak al suo lavoro, che dal presente, ci riporterà indietro di più di novemila anni, alla scoperta della lore di Phyrexia!
In un’epoca remota, millenni prima di Elesh Norn e dei Pretori, quattro individui hanno cambiato la Storia. Un medico ambizioso esiliato dalla sua terra. Un ribelle che combatteva per la libertà del suo popolo. Un genio della meccanica affetto da una strana malattia. Una costruttrice visionaria, le cui azioni misero in moto eventi straordinari.
Buona lettura!
Phyrexia: introduzione all’Incubo
Phyrexia è una realtà estremamente complessa e a modo suo affascinante, un piano la cui Storia si snoda attraverso novemila anni e che ha influenzato il Multiverso in più occasioni, non ultima la più recente e dolorosa Avanzata delle Macchine. “Per i Nove Inferni!” è sempre stata un’imprecazione comune tra i planeswalker di qualsiasi piano, sebbene in pochi ne conoscessero l’origine dominariana. Tutti, però sapevano a cosa facesse riferimento.
Fino a pochi anni fa, se avessimo chiesto ad un planeswalker se conoscesse Phyrexia, questi ci avrebbe risposto citando le leggende, le saghe, i poemi e i detti popolari. L’avrebbe descritta come l’inferno dalle Nove Sfere, il misterioso piano ove il dio oscuro Yawgmoth riposava cullato dai suoi servi fatti di metallo, cavi e olio. Menti più pragmatiche avrebbero magari risposto che phyrexiani erano i relitti meccanici che si trovavano sparsi sul piano di Dominaria e ne avrebbero parlato come qualcosa di perduto, legato ad un’epoca oramai finita in cui il Multiverso era un luogo più caotico. Phyrexia era il passato e pensare che un giorno sarebbe potuta tornare, era semplice delirio.
Phyrexia oggi
Ancora oggi, dopo l’Avanzata, in pochi hanno veramente compreso cosa sia stata Phyrexia e i motivi che hanno spinto il suo popolo a cercare di dominare il Multiverso. I phyrexiani erano creature meccaniche, senza emozioni, fatte di olio e porcellana la cui unica direttiva era distruggere e invadere. Chi mai penserebbe che esseri del genere siano stati in grado di creare una società sfaccettata e complessa, fatta di tanti individui diversi?
Phyrexia usa l’ignoranza a suo vantaggio, sfrutta le fragilità della mente organica, che dopo aver vissuto un trauma, cerca di dimenticarlo il prima possibile. È stata proprio questa ignoranza a segnare la fine della civiltà mirran prima e quella di decine di altre durante l’Avanzata.
Questo saggio esiste allo scopo di elaborare il dolore del trauma che è stata l’Avanzata, fornendo una ricostruzione complessa degli eventi che hanno portato a quello che è stato il più grande trauma omniplanare dei nostri e forse di tutti i tempi.
Phyrexia, Capitolo 1: la Caduta dell’Impero Thran
“La Guerra Civile Thran è stato il conflitto più distruttivo della Storia di Dominaria. Nessun evento, neppure l’Invasione Phyrexiana o l’Oscurità hanno causato così tante perdite in termini di conoscenze, fonti scritte e testimonianze.” — Lyak,Tessisapere di Vithia
Un impero in crisi
La storia di Phyrexia ha inizio intorno al -4.804 A.R., millenni e millenni dopo la fine della Guerra dei Draghi. In quel periodo storico, una civiltà non draconica era riuscita a conquistare e a mantenere il dominio sull’intero continente di Terisiare: l’Impero Thran.
Poco si conosce della civiltà Thran, ma sappiamo che nei quindici anni appena precedenti l’inizio della nostra storia, essa era divisa da uno scontro di ideologie. Tale scontro aveva condotto al potere la fazione dei cosiddetti Artefici, avversari storici degli Eugenisti. Sotto il controllo degli Artefici, lo sfruttamento della principale fonte di energia dell’Impero, le Pietre del Potere, era aumentato, generando tanta ricchezza quanta ineguaglianza. La superficie delle nove città-stato dei Thran brillava come un gioiello in una Dominaria tecnologicamente arretrata. Tuttavia, nelle profondità delle stazioni di estrazione delle Pietre del Potere, i Mana Rig, i cittadini meno fortunati erano obbligati a vivere e lavorare in condizioni pietose, privati di qualunque diritto. Abbandonati alla mercé della Tisi, malattia nata dalla prolungata esposizione alle radiazioni delle Pietre del Potere, questi cittadini erano dimenticati dal mondo.
Punto di rottura
Nel -4.804, dunque, le tensioni interne ad un impero che stritolava ogni forma di ribellione in nome dell’avanzamento tecnologico, portò un uomo a compiere un gesto estremo. Un’azione che scatenò un’ondata di eventi così importanti da segnare la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra: pugnalare uno dei più importanti Artefici della capitale Halcyon.
Il nome di Glacian è scomparso dalla Storia, ma altrettanto non è avvenuto per colui che organizzò e compì l’attentato ai suoi danni: Gix. Costui era un comunissimo operaio umano del Rig, che ambiva a diventare un leader e che invece sarebbe diventato il primo araldo di Phyrexia.
Ad un anno dall’attentato, nel -4.803 A.R., toccò a Rebbec, la moglie di Glacian, l’onere di prendere una decisione fondamentale: richiamare nella capitale Halcyon il più importante medico dell’Impero.
Al reietto Yawgmoth, che era stato esiliato anni prima, fu quindi affidato il compito di curare Glacian, affetto da quella stessa Tisi che tanti operai del Rig contraevano ma la cui origine era ancora sconosciuta.
Dopo due anni di intenso lavoro, Yawgmoth realizzò un siero per contrastare la Tisi, riuscendo con esso a fermare la prima rivolta degli Intoccabili. Guidati da Gix, gli operai del Rig di Halcyon, infatti, avevano organizzato una sommossa tale da far cadere la Capitale nel caos. Yawgmoth divenne così uno dei più potenti uomini dell’Impero, iniziando a progettare un colpo di stato che gli garantisse il potere assoluto. Le promesse di Yawgmoth erano chiare: sicurezza e protezione per la popolazione più agiata e cure per gli Intoccabili. A due anni dal suo ritorno in patria, l’esule era divenuto l’uomo più importante dell’Impero.
La genesi di Phyrexia
Quando scoprì le meraviglie del Multiverso, Yawgmoth decise di realizzare un paradiso artificiale dove vivere con degli umani perfezionati dalla tecnologia. Sfruttò quindi la fiducia della planeswalker Dyfed, giunta ad Halcyon per incontrare Glacian, planeswalker dalla scintilla latente. Grazie a lei, quindi, il medico Thran ottenne la possibilità di realizzare un vero e proprio paradiso artificiale: Phyrexia.
Nato come piano artificiale dalle nove sfere abitato da creature meccaniche, Phyrexia era stato abbandonato a sé stesso. Il suo creatore, infatti, un essere umano planeswalker che amava apparire con fattezze draconiche, era morto al suo interno per cause tutt’oggi sconosciute.
Prima di poter diventare un tutt’uno con Phyrexia, però, Yawgmoth doveva risolvere una volta per tutte la questione degli Intoccabili e conquistare il potere assoluto sull’Impero. Yawgmoth fermò la distribuzione di siero, generando malcontento in quegli Intoccabili che pure lo veneravano come un salvatore e permettendo a Gix di scatenare la sua seconda e ultima rivolta.
Stavolta, però, Yawgmoth era pronto. Con una mossa politica rischiosa quanto di successo, il medico riuscì ad ottenere il controllo delle difese della città. Grazie alla sua milizia personale armata delle più avanzate tecnologie dell’Impero, non impiegò molto a riportare l’ordine nelle strade. Infine, Yawgmoth obbligò Gix ad una scelta: seguirlo nella sua visione di gloria e obbedirgli ciecamente oppure morire lì, solo e dimenticato.
Solo allora, con il potere saldo tra le sue mani, Yawgmoth poté finalmente realizzare la sua ambizione, fondendo la propria anima con il piano di Phyrexia e diventando il primo Padre delle Macchine, un dio sceso in terra con poteri apparentemente illimitati.
Ne vuoi ancora?
PMR presenta: AmarLore – Ep. 1, I Pretori di New Phyrexia
Prossimo episodio: Phyrexia: storia di un incubo meccanico. Genesi – Parte 2